QUARESIMA

QUARESIMA 2023 – «MAESTRO, INSEGNACI A PREGARE… »

Vi ricordate della lettera scritta in occasione dello scorso Natale? Per ribadire l’importanza della preghiera nella nostra vita, partivamo da alcune semplici constatazioni e interrogativi. Perché assistiamo a tanta depressione? Perché tanta frustrazione e mancanza di entusiasmo? Perché tanta fatica nello sperare in un futuro migliore? Perché tanta tristezza e insoddisfazione anche
quando ci impegniamo e facciamo tante cose buone? Perché non comprendiamo più i misteri della nostra fede e le celebrazioni religiose ci lasciano comunque indifferenti o solo sfiorati da sentimenti emozionali.
Forse abbiamo perso il legame con il Signore, quel pensare a Lui, quel pregare Lui e con Lui. Forse travolti dall’incalzare dei ritmi della vita moderna, non riusciamo più a “dimorare” in Gesù che è la condizione irrinunciabile per portare molto frutto, secondo i criteri di Dio (Gv 15,5). Ecco cosa pensa e scrive il nostro arcivescovo: «Non riesco a non pensare che la tristezza, il grigiore, il
malcontento possano avere una radice anche nel fatto che preghiamo troppo poco e in modo troppo diverso da come prega Gesù. Abbiamo proprio bisogno di pregare. Abbiamo bisogno di pregare, di metterci alla presenza del Signore per ascoltare la sua
Parola, aprirci al dono del suo Spirito, entrare con confidente abbandono in comunione con il Padre. Abbiamo bisogno di pregare, di imparare a pregare, di insegnare a pregare. Abbiamo bisogno di pregare per attingere ogni giorno, insieme e personalmente, a un principio di pace e di fortezza. Abbiamo bisogno di pregare, di pregare tutti, di pregare insieme, di pregare molto».
Abbiamo bisogno di pregare non per estraniarci, sottrarci, o fuggire dalla confusione del mondo o dagli impegni e responsabilità che abbiamo quotidianamente. Piuttosto occorre pregare perché non si cada nel rischio della meccanicità della vita, ma si desideri di trovare il senso profondo e unitario di tutto ciò che viviamo e, inoltre, per rendere possibile e feconda la nostra missione di cristiani di annunciare il Vangelo della gioia. Ecco ciò che scrive papa Francesco nella Evangeli Gaudium al n. 262: «Occorre sempre coltivare uno spazio interiore che conferisca senso cristiano all’impegno e all’attività. Senza momenti prolungati di adorazione, di incontro orante con la Parola, di dialogo sincero con il Signore, facilmente i compiti si svuotano di significato, ci indeboliamo per la stanchezza e le difficoltà, e il fervore si spegne. La Chiesa non può fare a meno del polmone della preghiera».
In questo nostro tempo forse più che mai abbiamo bisogno di coltivare la “dimensione contemplativa della vita” come il card. Martini proponeva all’inizio del suo episcopato milanese: quel momento di distacco dall’incalzare delle cose, di riflessione, di valutazione alla luce della fede, che è tanto necessario per non essere travolti dal vortice degli impegni quotidiani, a ritrovare le ragioni più profonde della propria umanità, e a non smarrire, giorno dopo giorno, il senso della propria vita. Questa dimensione è importante, essenziale, per tutti. Non solo per i santi e per i mistici, ma per coloro che hanno bisogno non di essere allontanati dalla propria vita, ma, di essere aiutati a renderla più “cosciente”, “attenta”, “spedita” e “lieta”. Persino i discepoli di Gesù riconoscono questa necessità – e non solo un bisogno – di preghiera. Essi riconoscono in Gesù il maestro per la loro preghiera (Lc 11, 1), ma la loro richiesta non è solo per la lezione di un maestro, per avere delle istruzioni su come fare, ma per condividere quell’esperienza particolare ed unica dell’intimità che Gesù vive con il Padre, cioè quel “dimorare” in Lui. Questo e non meno di questo è la preghiera, che a partire da ciò potrà poi assumere forme ed espressioni diverse. E’ questa relazione di “comunione” che affascina i discepoli e fa loro desiderare di vivere la stessa intensa esperienza del loro maestro: intuiscono che li accade qualche cosa di importante, che lì c’è il segreto della vita. Altre volte Gesù avrà modo di insegnare e addirittura di pregare insieme ai suoi discepoli, ma in quella precisa circostanza della richiesta di imparare a pregare, Gesù insegnerà loro la fondamentale preghiera del cristiano: il Padre nostro. A riguardo ci sovvengono opportunamente le parole del nostro arcivescovo nella lettera pastorale di quest’anno: «Autori di ogni tempo, fin dai primi secoli della storia della Chiesa, hanno commentato il Padre nostro come sintesi adeguata dell’insegnamento cristiano sulla preghiera. Può essere una proposta attraente che in ogni comunità sia offerto un commento al Padre nostro come un aiuto per imparare a pregare». Vogliamo raccogliere quest’invito in questo tempo di Quaresima: tempo propizio per l’esperienza di una preghiera più motivata e intesa perchè tempo del discepolo che segue il suo Maestro verso la Pasqua e impara da lui a fare la volontà del Padre in quanto il Figlio è in profonda comunione con Lui. In ogni momento la sua comunione con il Padre è tutta la verità della sua persona, tutto quello che ha da insegnare, tutto quello che ha da fare. Non a caso il tempo liturgico della Quaresima si apre con la pagina delle tentazioni nel deserto dove Gesù si è ritirato in preghiera e meditazione sul senso della sua missione. Come pure non è un caso che nel cuore delle celebrazioni pasquali la concentrazione sia sull’istituzione dell’Eucaristia nell’ultima cena e che il momento decisivo e discriminante nella passione sia quello della preghiera nel Getzemani. «Perciò vorremmo che le nostre comunità si riconoscessero anzitutto per essere case della preghiera, oltre che case della carità, scuole di preghiera, oltre che offerta di servizi, prestazioni o animazioni religiose. Perciò vorremmo essere uomini e donne di preghiera che insegnano a pregare, in famiglia, in comunità, dentro le attività ordinarie e anche in momenti personali desiderati e cercati con determinazione».

don Maurizio

ECCO IL PROGRAMMA della QUARESIMA 2023

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iniziativa CARITAS Bollate per la Quaresima 2023

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Dal 26 febbraio, prima domenica di Quaresima, torna l’ormai tradizionale appuntamento quotidiano con un breve momento di preghiera proposto da monsignor Mario Delpini. «Kyrie, Signore! In preghiera per la pace con l’Arcivescovo, ogni giorno di Quaresima» sono il titolo e il sottotitolo di una proposta a cui sarà possibile rispondere già a partire dal mattino: dalle 6.40 la meditazione sarà disponibile sul portale diocesano www.chiesadimilano.it e sui social (e sarà poi ovviamente fruibile in qualunque momento della giornata); alla stessa ora sarà trasmessa su Radio Marconi (con replica alle 20.30), mentre alle 7.55 dei giorni feriali e alle 9.25 della domenica verrà trasmessa su Telenova (canale 18 del digitale terrestre).  

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CENA SOBRIA (per tutta la comunità)

nei venerdì come da calendario dei quaresimali è possibile partecipare alla cena sobria (in sala Donadeo tranne il 24 Marzo in Santa Monica) il cui ricavato andrà per le iniziative caritative proposte dalla Caritas parrocchiale. È necessario dare la propria adesione telefonando entro il giorno prima a: Bruno 339.7341692 – Marcello 335.1008442

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INIZIATIVA LITURGICA

Incontri formativi per il gruppo lettore “vecchi e nuovi” in sala San Martino (Oratorio Femminile) dalle 15.30 alle 17.30
Sabato 18 e 25 Marzo

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VIA CRUCIS del Venerdì

  • Ore 9.00 San Giuseppe
  • Ore 15.00 San Martino
  • Ore 16.00 Madonna in Campagna
  • Ore 18.00 San Guglielmo
  • Ore 18.00 Santa Monica